Chiesa di S. Agata
In origine (sec. XIII-XIV) cappella gentilizia, fatta probabilmente edificare dalla famiglia Mantegazza, è citata per la prima volta dall’Arcivescovo Gaspare Visconti, giunto in visita pastorale a Solbiate nel 1586 e, quindi, dal cardinale Monti (1646), che rilevava la necessità degli abitanti che si tornasse a celebrare messa nell’Oratorio. Sappiamo che nel 1682 era tornata luogo di culto, con la celebrazione di 10 messe all’anno.
Chiesa nuova di S. Maurizio
Il primo progetto della nuova chiesa risale agli anni ‘30.
Dopo la visita del cardinale Schuster alla vecchia chiesa parrocchiale (1938), che si concluse con l’auspicio della costruzione di una nuova chiesa, poiché la vecchia era piccola e inadeguata, si formò un movimento popolare che diede luogo ad un preciso progetto, firmato dal geometra Praderio.
Vecchio asilo
Il vecchio asilo è situato in via Montebello. La fondazione dell’Asilo di Solbiate Arno risale al 1911 in uno dei momenti più tranquilli della vita di Solbiate.Le aziende manifatturiere erano in piena fioritura e le famiglie potevano guardare al di là della mera sussistenza, nonostante la guerra di Libia tenesse al fronte molti giovani solbiatesi.
Chiesa vecchia di S. Maurizio
E’ situata di fronte alla chiesa nuova.
La chiesa è stata costruita a partire dal 1830, sul sedime di un edificio antico (ora scomparso interamente).Dichiarata di interesse storico ed architettonico dal Ministero dei beni culturali e ambientali, ne fu impedito l’abbattimento quando venne costruita la chiesa nuova, costituendo il vecchi edificio “La parte più valida di ciò che resta del vecchio centro storico di Solbiate”.
Ercole Dembowski
Ercole Dembowski (1812-1881), osservatore delle “Stelle doppie e multiple” che, negli ultimi anni della sua vita si trasferì a Solbiate Arno, per completare le sue ricerche.
Casa Merlotti
Situata in via Agnelli 1, il suo nome un tempo era Villa Mantegazza.I Mantegazza, famiglia nobile proveniente da Milano, tra il XV e il XVI secolo divennero “domini loci” di Solbiate, poi (nel Settecento) feudatari e grandi proprietari terrieri.