Il Comune ha pubblicato un testo di Storia di Solbiate Arno in 2 volumi. Il primo, edito nel 2002, dal titolo Dalle origini all’Unità d’Italia, tratta la storia del paese a partire dalla documentazione più antica, di epoca alto-medievale.

 

Inserito nel Contado del Seprio e probabile sede di un castello, nel 1185 Solbiate divenne parte del Contado di Milano, con il celebre Diploma di Federico Barbarossa con il quale l’Imperatore concesse ai Milanesi le regalìe e il controllo dei comitati dell’Alta Lombardia. 
All’epoca della lotta tra Torriani e Visconti, questi ultimi assunsero il controllo del Nord ovest Lombardo, costituendo, dopo la Caduta di Castelseprio (sconfitti gli avversari nel 1287), il Feudo di Gallarate, in cui Solbiate venne inserita.

 

Questa circoscrizione amministrativa dello Stato di Milano sopravvisse per 5 secoli, passando dalla Signoria viscontea a quella sforzesca, dal Ducato di Milano ordinato dalle Costituzioni di Carlo V di Spagna fino al dominio asburgico. Nel 1786, con decreto di Giuseppe II, il Feudo di Gallarate divenne Provincia.

 

In questo contesto, Solbiate seguì il destino dei paesi della Valle dell’Arno, con una agricoltura cerealicola fondamentalmente povera – integrata dall’allevamento dei bachi da seta – proprietà controllate da grandi famiglie milanesi, come quella dei Mantegazza, piccoli possidenti locali che gestivano terreni non redditizi e contadini sottoposti a contratti di affitto onerosi, come emerge dai rilievi catastali del 1724.

 

Nel corso del secolo XIX, alcune famiglie di proprietari locali non nobili cominciarono a farsi strada negli organi di governo locali (Deputazioni) disegnati dalle riforme teresiane. 

 

Il secondo volume, Dal 1861 ai nostri giorni (pubblicato nel 2008), disegna l’evoluzione sociale, economica e culturale del Comune dall’Unità d’Italia al XXI secolo.

 

E’ forse la parte più interessante per i cittadini solbiatesi, che hanno attivamente partecipato alla redazione dell’opera portando in biblioteca bellissime fotografie di famiglia, riprodotte nel libro, nella quali molti potranno riconoscere nonni e bisnonni, luoghi e momenti di un passato ancora vivo nella memoria.

 

Con l’inclusione nel Regno sabaudo e la conseguente razionalizzazione amministrativa, Solbiate perse la sua autonomia e divenne frazione del Comune di Albizzate.

 

Riacquistò la sua “indipendenza” nel 1905, con decreto di Vittorio Emanuele III. In questo periodo, come si nota dai nomi dei sindaci, segretari e funzionari del Comune, cominciarono ad acquistare rilievo famiglie borghesi, ex agenti dei grandi proprietari e poi acquirenti dei loro beni, ma anche piccoli proprietari, medici, insegnanti

 

Lo sviluppo industriale, necessario in una terra poco generosa dal punto di vista agricolo, iniziò nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, facendo di “un anonimo villaggio sulle rive dell’Arno” (op.cit., pag. 74) uno dei poli dell’industria meccanica. L’evoluzione partì dai laboratori artigiani dei fabbri alimentati dall’acqua dei torrenti e ebbe, come punto culminante, la fondazione di medie e grandi industrie che, tra la prima e la seconda guerra mondiale, furono beneficiarie di commesse statali.

 

Dopo il 1945, con la crisi post-bellica, gli operai specializzati, spesso rimasti senza lavoro, si reinventarono una attività dando vita alle numerose imprese medio-piccole che, ancora oggi, sono la ricchezza del nostro territorio, insieme alle tante attività sociali, culturali, di volontariato.

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